Simmetrica rispetto alla cappella del Sacramento, a cornu Evangelii, fu allestita la cappella dedicata alla Madonna del Popolo dopo che nel 1625 il predicatore cappuccino p. Gregorio Sfondrati promosse la costituzione di una Congregazione intitolata alla Madonna titolare della Cattedrale.
La cappella, eretta con il determinante contributo del canonico Vincenzo Chiavelloni, che assegnò in testamento la maggior parte del suo patrimonio al Capitolo, fu costruita intorno all’antica icona mariana realizzata da un anonimo artista di scuola umbra che, nel XIV secolo, aveva dipinto su un muro dell’antica abside una Madonna in maestà.
La devozione popolare aveva già eletto questa immagine a propria patrona, poiché ai suoi piedi si trovava la sepoltura destinata agli infanti.
L’antico dipinto fu staccato dal muro, debitamente incorniciato ed esposto nella nuova cappella, dalle modeste dimensioni, progettata e realizzata tra il 1679 e il 1680 dall’architetto Pietro Antonio Ripoli, che affidò la memoria del benefattore allo stemma realizzato in marmo e replicato nel cancelletto della balaustra.
La decorazione della cappella fu affidata a Carlo Bernasconi, autore degli stucchi, e ad Emanuele Alfani, che dipinse sulle pareti laterali le scene della Natività della Vergine e dell’Annunciazione, riservando per la volta ellittica, fortemente schiacciata, la scena celestiale dell’Assunzione.
L’immagine della Madonna del Popolo, replicata su uno stendardo montato su una macchina processionale, fu da allora esposta e portata solennemente a spalla dai membri della confraternita per le vie cittadine, in una delle più amate manifestazioni della religiosità popolare.