La torre campanaria

Una breve nota illustrativa, conservata presso la Biblioteca Paroniana a corredo di una vecchia fotografia proveniente dallo Studio Cavalieri, descrive così il campanile di Santa Maria: «Torre Campanaria della Cattedrale,del sec.XIII,corrispondente alla costruzione lombardesca di questa, che rilevasi segnatamente nell’esterno della nave di mezzo, di cui furono gettate le fondamenta nel 1109, sovra i ruderi d’altra chiesa antichissima. Fu la nuova Cattedrale modificata più volte, cosicché poco rimanga dell’oroginaria struttura. Si scorgono nella murazione della sudd.ta torre, messi in opera, alcuni frammenti ornamentali romani. Il suo piantato è rettangolare, con tenue differenza nei lati, dei quali il maggiore è di m.7,67, il minore 7,57. L’altezza è di m.37,20. Manca di coronamento».

La costruzione del campanile fu intrapresa intorno alla metà del Duecento dal vescovo Tommaso, che affidò l’incarico ai maestri lombardi Pietro, Andrea ed Enrico.

Un’epigrafe in versi leonini scolpita su pietra serena, murata sul lato meridionale della torre, fa memoria dell’impresa:

MILLE DVCENTORVM IVNGE QVINQVAGINTA DVORUM
PRESVLIS ELECTVS EST THOMAS MVNVS ADEPTVS
ET FESTVM SANCTI BLASII TVNC POST YPOPANTI
LVCE DEI PRIMA QVAM CHRISTI PASSIO DIGNE INTITOLAT THOMA
TE SACRAT PAPA BENIGNE IAM TIBI SACRATO BENIDICTI FESTO REATO
INTROITVM PRESTAT FELICI PROSPERITATE ORDINIBVSQVE SACRIS GENERALI
TER HIC CELEBRATIS CONCILIVM CELEBRANS
MOX RITV PONTIFICALI VISITAT ECCLESIAS
SVA CVRA SVB ORDINE TALI AC STVDIO MAGNO TOT PRIMO
PERFICIT ANNO INCIPIT ISTVD OPVS
IN MATRIS NOMINE CHRISTI PETRVS ET ANDREAS
HENRICVS SVNTQVE MAGISTRI

 

Alla base della torre, sul lato settentrionale, resta l’affresco votivo realizzato nel 1510 da Marcantonio di Antoniazzo per fare memoria del cosiddetto miracolo della campana, verificatosi quando nella pasqua del 1469 una campana precipitò dalla cella schiantandosi a terra: per l’intercessione della Madonna e di Santa Barbara, raffigurate mentre a braccia tese trattengono a mezz’aria il pesante bronzo, i fedeli radunati sul sagrato della cattedrale rimasero illesi.

Una scritta a margine del dipinto murale recita:

CAMPANAM MAGNO DE TURRE FRAGORECADENTEM AMBARUM INCOLUMEN SUSTINUERE MANUS
1469